Cosa è successo?
Secondo alcune analisi reperite online, gli errori sono tre:
-Honda ha rilasciato solo due immagini e basta. Niente approfondimenti, colori, equipaggiamento. Dal nulla nasce il nulla, o peggio, la tempesta.
-Facebook ha un ampio gruppo democrafico di iscritti. La Honda Accord Crosstour ha un pubblico ben diverso. Probabilmente il mezzo si è rivelato inefficace, attraendo giovani, blogger, creativi con un forte senso estetico e tanta voglia di litigare. Non, invece, i veri acquirenti potenziali dell'auto, troppo impegnati a lavorare e portare i figli a Judo.
-La viralità lavora in entrambe le direzioni. Occhio a pianificare quella costruttiva.
Come reagire?
Sicuramente non eliminando i commenti negativi, cosa che farebbe andare su tutte le furie la community. Tanto che Honda ha eliminato solo una ventina di commenti che contrastavano con i termini d'uso.
Tra questi, il commento positivo di un dipendente Honda, preso a coppini virtuali dopo appena due minuti:
Ma l'azione di rispondere alla pioggia marrone con risposte valide potrebbe risultare positiva:
Aprirsi ai commenti negativi, cercando di stabilire una discussione con il pubblico dimostrerebbe un approccio intelligente dell'azienda, disposta a mettersi in gioco veramente e sfruttando, così, la brutta esperienza iniziale per dare la massima risonanza mediatica al prodotto.
Come diceva Wilde, "bene o male purché se ne parli". Lezione imparata, forse.
Infatti Honda ha pubblicato, nella scheda 'Message to Fans', un bella risposta dettagliata.
Tuttavia, figura da dilettanti.
Capita anche a loro.
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